da Rio Grande a San Sebastián - Giovedi, 17 Febbraio 2011
Orario:
Sulla bici:
06:00 - 14:00
4 h 56 m
Temperatura:
Velocità media:
6° min - 17° max.
11 km/h
Altitudine max:
Terreno:
174 mt
asfalto
Come avevo scritto il giorno precedente, il mio piano per i prossimi 3 giorni era di partire prestissimo per la frontiera di San Sebastián, il giorno dopo per Cerro Sombrero ed infine, passando per lo Stretto di Magellano, per Rio Gallegos.
Così però non è andata e vi spiego perchè!!
Svegliatomi prestissimo alle 04:00 del mattino e partito, chissà perchè, 2 ore dopo, proseguo per la frontiera.
Se 2 giorni prima, al mio arrivo a Rio Grande, il vento aveva iniziato a soffiare fortissimo solo da mezzogiorno, oggi invece inizia a martellare alle 08:00 del mattino!!
Proseguo imperterrito, con raffiche fortissime frontali o ancora peggio leggermente laterali, fino alle 14:00 (avevo già fatto 55km degli 85 previsti), quando una camioneta (una specie di pick up) si ferma al lato della strada, mentre mangiavo un panino, e mi chiede dove sto andando.
Il simpatico Marco, venuto a conoscenza della mia direzione, mi avvisa che sta andando a Rio Gallegos a comprare un pezzo di ricambio per un camion e mi chiede se voglio accompagnarlo (si sentiva solo a fare 350km senza compagnia!).
Io...non so perchè, infatti di solito preferisco sempre soffrire per 10-11 ore filate, arrancando contro il vento a 5-6km con 70 kg di peso, mentre camiones impazziti sfrecciano come saette su rettilinei infiniti, facendomi sbandare sullo sterrato laterale, decido di accettare la proposta!!
In circa 5 ore passiamo per ben 4 frontiere (2 cilene e 2 argentine), passando per paesaggi immensi (alcune parti mi ricordano immagini della Monument Valley negli USA, con spazi infiniti interrotti da formazioni rocciose all'orizzonte, anche se con colori diversi), pieni di campi recintati dove pascolano sciolti gruppi di Guanacos, Ovejas (pecore), pochi Zorros Colorados (una specie di piccola volpe) e Nandú (simile allo struzzo).
Passiamo lo Stretto di Magellano in Bahia Azul (quanto avrei voluto arrivarci in bici!!) e successivamente dopo 130km arriviamo a Rio Gallegos.
Li mi lascia vicino ad un camping, in una zona veramente squallida della zona industriale in periferia, dove tra edifici abbandonati ed altri in costruzione, brancolano branchi di cani famelici.
Ora però faccio una promessa, da ora in poi non accetterò più passaggi se non in caso di effettiva necessità, altrimenti non ha senza andare in bici (probabilmente molti mi aiutano perchè vedono la mie condizioni!!).
Domani mi fermo 1 giorno a Rio Gallegos per visitare il centro ed un museo che parla dei primi pionieri che arrivarono in questa zona.
Dopo domani invece farò 200km, approfittando delle previsioni meteo che danno poco vento nei prossimi giorno, per arrivare al bellissimo parco costiero "Parque Nacional Monte Léon".
P.S. ecco alcune panoramiche dei lunghi rettilinei della ruta3 dopo Rio Grande e dello Stretto di Magellano.
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Sono un po' preoccupato, a dire il vero. Speriamo scriva presto.
anche oggi niente di nuovo...Appena puoi manda notizie e foto,in breve: Matias, facci sognare!
sei un grande matias , ti seguo quasi giornalmente con immensa invidia .Sei un mito continua cosi .In bocca al lupo e buon proseguimento .
Che succede? Ti sei bloccato in un posto? Non abbiamo più letto nulla! Non avrai rinunciato vero? O solo problemi di comunicazione?
Ciao Matias, il tuo diario è un momento d'evasione quotidiano!!!I tuoi racconti e le immagini mi fanno sognare posti mai visti ma che prima o poi spero di visitare anch'io...Buen viaje y suerte!Rimani sempre il nostro compañero valiente
il vento
ciao matias ho pedalato anche io su quelle strade sono bellissime ma durissime, il vento
Non sapevo chi tu fossi fino a pochi giorni fa....penso però che il tuo coraggio e la tua determinazione l'hai già dimostrata nella scelta che hai fatto nell'affrontare questo viaggio!! chi va in bici sa benissimo cosa vuol dire pedalare contro vento.... tu devi pedalare per tre anni, quando ti serve accetta ogni sorta di aiuto. la tua non è una gara... è un bellissimo viaggio oltre che un'esperienza immensa. in bocca al lupo!
Matias...Te lo dije de no aceptar invitos de desconocidos..jejeje por esta vez te fue bien, pero pienso que encontraras tantos hermosos lugares aun
Ciao Matias! Un passaggio in pick-up nelle condizioni in cui ti trovavi, hai fatto bene ad accettarlo! Ti ha anche consentito di aggiungere un'ulteriore esperienza al tuo viaggio!Ciao e buon proseguimento,Aldo
ciao matias leggo quasi tutti i giorni il tuo diario è ua bellissima compagnia...in ufficio ci manchi ma tieni duro...... un abbraccio
Carissimo Matias, mi piace tanto leggere il tuo diario ed i commenti. Concordo con quanto dice Stefano sul fatto che accettare un passaggio da un locale è sempre un'esperienza di vita, che ti permette di condividere del tempo , facendo amicizia con chi incontri strada facendo. Abbracci
200 km in un giorno solo in Patagonia? Sei un vero atleta... Il modo di viaggiare cambierá col passare del tempo perché il Viaggio cambierá...TE !Un abrazo Campeon
Fai bene Marias ad essere flessibile. Per la poca e risibile esperienza di bici che ho (giri sull'oltrpo pavese), il vento è peggio di un 20% di salita, con quel vento poi e con quei pesi.... La localizzazione satellitare ancora non funziona?
@leonardo: non voglio entrare in polemica con te perché non ti conosco, ma sfido chiunque a pedalare in condizioni meteorologiche così rischiose. Per soffrire (fisicamente parlando) credo ce ne sia il tempo. Matìas con le sue scelte ha dimostrato di avere un cervello: è inutile cercare di fare l'impresa faticando il triplo e per di più inutilmente!
Io concondo con Matias... accettare passaggio su auto o pick-up che non hanno l'aria condizionata è uno scandalo! Spero almeno avessero un impianto stereo ad alto volume per non sentire il naturale soffio del vento o il rumore caratteristico delle tipiche "auto di frontiera". Scandaloso!!!!Matias, fa tutto parte del tuo GRANDE viaggio! Accettare un passaggio da un" local" sulla auto "local" è come condividere la cultura del luogo! Come dormire ospite di un cileno o di un argentino. Che differenza fa? Nulla... Questo Marco, quei km doveva comunque farli. E condividerli con te sarà stato anche per lui, come per te, un'esperienza particolare. Quindi non disperarti... vivi la tua avventura al massimo in tutte le sue forme!Questa, almeno, è la mia opinione.Ciao ciao
Vabbeh ma così non vale matias.... forse ce la facevo pure io sul camion
Sono d'accordo... uno strappo ogni tanto non è un male ;) l'8° foto è molto suggestiva
Carissimo Matias, non farti venire i sensi di colpa se accetti dei passaggi; la strada è ancora molto lunga, ne avrai di tempo per mettere alla prova la tua resistenza ed il tuo coraggio.Delle foto che ci mandi mi emoziona soprattutto il cielo: così azzurro e allo stesso tempo tempestoso... e poi la scuola di polizia, così perfetta come se l'avessero appena inaugurata. Ci sentiamo alla prossima tappa, col sole e senza vento. Strabaci!!!
Matias, sul Giornale di Brescia dell'altro giorno c'era ancora un articolo che parlava di te e dell'inizio della tua avventura! Insieme ad un altro bresciano che invece percorrerà la Road 66 a piedi...Io ti seguo tutti i giorni, buon proseguimento
sono spazi immensi e inimagginabili per noi qua in italia... ti invidio...ciao
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Paese
Stato
Località
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Dist. totale
Messico
Oaxaca
Oaxaca
Italia
29309 km
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