Viaggi bici in solitaria

Il giorno prima ho salutato il pompiere Luis e mi sono trasferito a casa di Arturo Madrid, l'amico di warmshower che mi può ospitare a casa sua per qualche giorno.

Approfitto della gentilezza, lascio tutte le borse in casa e prendo la bici per visitare le vicine montagne Cuchumatanes, le più alte del centro America. Qui si possono trovare molti bei villaggi tradizionali indigeni, perlopiù di etnia maya mam, ma quello che voglio assolutamente vedere è Todos Santos Cuchumatán.

Da Huehuetenango la strada risale ripidissima per il paese di Chantla, dove faccio colazione e poi ancora più ripida (pendenze del 20%) fino ai 3200mt de El Mirador, un punto panoramico sulle montagne.
Da qui inizia un tratto bellissimo e che non avevo mai visto prima, una zona di Altopiano tipica di molti paesi sudamericani, ma non del centro America.
Proseguo per questa zona piana, a 3200mt slm, fino all'incrocio denominato Tres Caminos.
Da qui viro a sinistra e risalgo ancora 200mt fino ai 3400, il punto più alto che ho raggiunto qui in centro America.
Poco oltre inizia una discesa spettacolare...si scende di 900mt per una strada ripidissima che si incunea tra le montagne, la vista è mozzafiato.

Ai 2450mt raggiungo finalmente Todos Santos Cuchumatán.
Qui gli abitanti, di etnia maya mam, sono soliti indossare abiti tradizionali e, cosa insolita, sono i vestiti maschili a essere più vistosi.
Gli uomini indossano pantaloni a strisce rosse e bianche, piccoli cappelli piatti con nastri blu, giacche a strisce multicolore e spessi colletti di lana.

Qui nel 2000 fu linciato un turista giapponese e la sua guida guatemalteca, dopo che il turista aveva preso in braccio una bambina piangente per consolarla, ma la gente del posto aveva creduto volesse rapirla.
A me tuttavia pare una cittadina vivace e la gente molto cordiale...

Dopo aver mangiato e fatto diverse fotografie aspetto di prendere un bus per risparmiare la salita di 900mt (non riuscirei a tornare prima di notte). L'unico pulmino in partenza alle 5, che è anche l'ultimo, è già pieno e quindi rimango senza passaggio.
Non sono l'unico rimasto a piedi e con alcuni indigeni locali cerchiamo un'alternativa. Appena passa un camioncino gli chiediamo se può caricarci dietro e fortunatamente dice di si! Certo il viaggio è scomodissimo, siamo al buio e fa un caldo boia...mi sembra di essere un clandestino che cerca di attraversare la frontiera con gli Stati Uniti.

Giunto in vetta riprendo il percorso in bici e raggiungo Huehuetenango appena cala la notte.