Viaggi bici in solitaria

La mattina lascio l'hostel dove sono alloggiato (uno dei migliori in cui sono stato, si chiama Copacabana) e mi dirigo alla migrazione argentina.

Qualche giorno prima mi sono accorto che mi era scaduto l'ultimo permesso di 90 giorni di permanenza, quando ero entrato in Argentina dal passo del Cristo Redentor in Mendoza.

Parlando del mio problema al padrone dell'ostello, mi dice che non ci sarebbero stati problemi, che mi avrebbero messo il timbro di uscita senza batter ciglio, ma ovviamente non è andata così.
La prima cosa che ha notato la guardia è che mi era scaduto da 4 giorni e che dovevo pagare una multa di 300 pesos (52€) per uscire dal paese.
Non c'è stato modo di convincerlo, eppure se sei argentino chiudono quasi sempre un occhio, mentre se sei straniero ti spennano per bene (anche se tecnicamente io sarei argentino...).
Non ho più pesos argentinos e quindi devo fare un salto ad una "casa de cambio" per cambiare qualche pesos bolivianos.
Superata la migrazione argentina, non ho nessun problema con quella boliviana.

Entrato ufficialmente in Bolivia, inizio a scattare qualche foto alla scritta "benvenuti in Bolivia" e dopo qualche secondo sento gridare qualcuno.
Inizialmente non capivo che le grida eran rivolte a me...
Un signore, probabilmente ubriaco (visibile nella quarta riga, seconda foto, al centro),  mi blatera farfugliando che la bandiera boliviana è vicina a quella argentina (forse non voleva nemmeno che scattassi foto) e poi "non vorrei uccidere un innocente..." ed altre cose poco traducibili.
Lascio perdere le foto e me ne vado in direzione Tupiza.

I primi 50km di sali e scendi sono interminabili ed il paesaggio è molto monotono, la solita steppa arida a quasi 3500m, con poche tracce di vita.
Passo alcuni villaggi molto umili, dove i campesinos bolivianos si guadagnano da vivere a stento.
I successivi 50km che portano a Tupiza, si scende di 500m ed il paesaggio si fa un po' più verde, con molti campi arati in coincidenza del fiume Tupiza.

Passando per alcuni paeselli incontro molti bambini che tornano a casa dopo la scuola, ed alcuni più grandicelli mi chiamano "gringo" e mi chiedono soldi.
Uno in particolare sui 12 anni mi dice "gringo dame plata" ed io gli rispondo "no soy gringo y no te doy plata te doy una paliza".

Gli ultimi 10km prima di Tupiza sono i più belli, dove il rio Tupiza passa per una quebrada e la strada attraverso alcuni piccoli tunnel scavati nella roccia; il paesaggio si fà più verde e le rocce delle colline più rosse.

Raggiunta Tupiza cerco il miglior hotel della città, il Mitru.
Per soli 6€ ho una stanza singola, tv, bagno condiviso (ma non è un problema), una suntuosa colazione ed una piscina a disposizione.
Inoltre dentro questo hotel ha sede anche la agenzia di viaggi tupizatours, dove domani mi informerò sull'escursione di 4-5 giorni agli altopiani del sur lipez.