Viaggi bici in solitaria

La mattina dopo qualche ora di pedalate raggiungo Los Chiles, l'ultimo villaggio tico, dove mi faccio mettere il timbro di uscita dal Costarica sul passaporto.

Da qui si potrebbe entrare in Nicaragua via terra, seguendo una strada sterrata di qualche decina di chilometri, ma non so per quale motivo è vietato l'accesso a tutti, eccetto funzionari di governo e militari.
L'unico modo per raggiungere il Nicaragua è prendere un piccolo traghetto per il rio Frio fino a San Carlos de Nicaragua.

Comprato il passaggio e già in navigazione, passiamo per un controllo in mezzo al fiume e i poliziotti nicaraguensi (ufficialmente ero già in Nicaragua) insistono per vedere la fattura della mia bicicletta...
Ho il mio bel da fare per spiegargli che è il mio mezzo di trasporto e che non si tratta di mercanzia comprata da poco, per la quale avrei dovuto presentare una fattura (la bici l'ho comprata nel 2008!).

Giunti al termine del fiume si apre l'immenso lago di Nicaragua, il secondo più esteso dell'America Latina dopo il Titicaca.
Al margine sud orientale del lago sorge San Carlos de Nicaragua, capoluogo del rio San Juan, il grande fiume che porta al mar dei Caraibi e dove nei secoli passati è stato usato dai pirati per razziare la ricca Granada (l'attacco più famoso fu del pirata Henry Morgan).

In San Carlos ci fanno sbarcare sul molo della migrazione, dove pago 12 dollari di tassa.
I 4 paesi del Nicaragua, Honduras, El Salvador e Guatemala, fanno parte di una piccola unione (simile al Mercosur del Sud America), ed in quanto tale vengono considerati come un singolo paese.
Questo crea problemi ai turisti stranieri perchè gli vengono offerti solo 90 giorni in totale per i 4 paesi, ovvero 22 giorni per paese. Se vorrò rimanere più tempo sarò obbligato a pagare la visa per ogni mese extra.