L'Honduras è stata da sempre terra di conquista e meta ambita per diversi popoli, dalle popolazioni indigene provenienti dal Sud America, alle tribù nomadi Maya e per finire ai re dell'industria statunitense delle banane.
Al giorno d'oggi i turisti visitano il paese principalmente per vedere le famose rovine maya di Copán, per fare immersioni subacquee nei splendidi fondali delle Islas de la Bahía, oppure per fare un'avventurosa spedizione in canoa nella giungla de la Moskitia.
Entrando nel paese dalla cittadina di confine di Las Manos 
, visiterò la città di Danlí 
, divenuta famosa nel 1959 in seguito alla rivoluzione scoppiata a Cuba, che portò in città i produttori dei famosi sigari cubani.
La capitale Tegucigalpa 
non è certo una delle città più belle al mondo, tuttavia riesce a piacere grazie ad una serie di magnifiche chiese coloniali nella zona del centro, musei interessanti ed un ambiente urbano vivace.
Deliziose sono anche le cittadine coloniali appena fuori la capitale, Santa Lucía e Valle de Angeles 
, entrambe storiche città minerarie spagnole con vicoli acciottolati e stradine pedonali anguste.
Lasciando la provincia di Francisco Morazan entrerò in quella di Olancho, nota come il "selvaggio West"
honduregno, per via della popolazione che gira armata e delle rivalità tra persone finite con epiloghi violenti.
Nel dipartimento di Olancho visiterò il Monumento Natural el Boquerón 
, un'area protetta di 4000 ettari con canyon scavati dal magnifico Rio Olancho e la cittadina di Catacamas 
, una cittadina piuttosto attraente, dall'atmosfera un po' selvaggia e vagamente fatiscente, nota per le vicine Cuevas de Talgua 
, un enorme serie di grotte dove nel 1994 vennero scoperti centinaia di scheletri che risplendono quando un fascio di luce li illumina.
Successivamente, se il costo non sarà proibitivo per le mie tasche, assumerò una guida e cercherò di raggiungere la costa caraibica in canoa seguendo il Río Patuca 
.
Pagaiando per 5-6 giorni attraverso la foresta pluviale della Moskitia, passerò per piccoli villaggi nella Reserva de la Biosfera Tawahka Asangni, dormendo sulle sponde del corso d'acqua fino al più grande villaggio rimasto degli indigeni tawahka (in Honduras si stima che siano rimasti in 1000), Ahuás 
.
Raggiungendo in canoa la costa caraibica visiterò i villaggi miskito di Rais Ta e Belén 
, una popolazione la cui
origine discende da un gruppo indigeno finora sconosciuto e da schiavi neri africani fuggiti o sopravvisuti ai naufragi.
Seguendo per circa 40km il Río Plátano, il villaggio di Las Marias 
permette di accedere a diverse escursioni, come quella alla vetta più nota della Moskitia, il Pico Dama (863mt slm).
Entrando nel dipartimento di Colón, raggiungerò la città di Trujillo 
. Fu nei pressi di questa città (fondata nel 1525) che Cristoforo Colombo sbarcò per la prima volta sulla terraferma il 14 agosto 1502, nel suo quarto e ultimo viaggio.
La città di La Ceiba 
è una comoda base per interessanti attività all'aperto: escursionismo, canoa, rafting, canopy tours, etc., ed è il punto di partenza per visitare le splendide isole al largo della costa, come le 2 isole e 13 isolotti dell'arcipelago di Cayos Cochinos 
, oppure le Islas de la Bahía di Roatàn, Guanaja e Utila 
.
Ritornato a La Ceiba passerò per la vicina riserva di Refugio de Vida Silvestre Cuero y Salado 
, una rete di corsi d'acqua, foreste di mangrovie e lagune costiere.
In quanto a bellezza, il Parque Nacional Jeannette Kawas (Punta Sal) 
è uno dei luoghi più spettacolari della costa settentrionale, ideale per praticare lo snorkelling e per la presenza delle scimmie urlatrici.
Baja Mar 
è un villaggio tradizionale garífuna, famoso per il Festival Garífuna che attira centinaia di persone appartenenti a questa etnia (discendenti di schiavi caraibici).
Lasciata la costa settentrionale scenderò verso San Pedro Sula 
, la seconda città del paese dopo Tegucigalpa per dimensioni, con un magnifico museo archeologico ed una vita notturna vivace.
Attraversando il dipartimento di Santa Bárbara raggiungerò il lago naturale più grande dell'Honduras, il Lago de Yojoa 
, un luogo molto frequentato dagli appassionati di birdwatching, ma anche punto di partenza verso l'esplorazione di due parchi nazionali, il Cerro Azul Meámbar e quello di Santa Bárbara.
Proseguendo a sud est visiterò la città coloniale di Comayagua 
, la prima storica capitale dell'Honduras, famosa per la Semana Santa quando gli abitanti della città realizzano tappeti di segatura colorata (alfombras), che poi verranno distrutti passandoci sopra durante la processione.
La città di Marcala 
è l'ultimo paese della cosiddetta Ruta Lenca, una serie di villaggi allineati come le perle di una collana attraverso il cuore dell'antico territorio dei Lenca (il gruppo indigeno più numeroso in Honduras).
Gracias 
è un'altra cittadina appartenente alla Ruta Lenca, con stradine acciottolate e chiese di epoca coloniale, conosciuta anche per la sua vicinanza al Parque Nacional Montaña de Celaque 
, una selvaggia striscia di fitta foresta nella quale si erge la montagna più alta del paese: il Cerro de las Minas (2849mt slm).
Entrando successivamente nel dipartimento di Copan, visiterò l'omonimo sito archeologico di Copán 
. Dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 1980, il sito Maya di Copán è famoso per le sue spettacolari sculture in pietra, con particolare riferimento alla famosa stele che ritrae la storia dei suoi governanti.
Raggiungendo la cittadina di frontiera di Nueva Ocotepeque 
, lascierò l'Honduras per entrare in El Salvador.
